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Il Non Voto utile

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La presente nota contiene valutazioni personali.

Non esprime in alcun modo dichiarazioni di voto ufficiali della lista Civica Progetto per Ferrara, a cui appartengo.

La lista mi ha solo concesso la pubblicazione su questo sito.

Valerio Tavolazzi

________________________________

IL NON VOTO UTILE

 Premessa 1: mi scuso per la lunghezza del testo, ma un’analisi degna di questo nome ha bisogno del giusto tempo e della giusta quantità di caratteri.

Premessa 2: fino a qualche mese fa ero ancora convinto, nonostante tutto, che avrei votato per il M5S. L’avrei fatto per quegli attivisti che ho imparato a conoscere in diversi anni, persone per lo più oneste e per bene che desiderano davvero fare qualcosa per il loro Paese.

La delusione era forte, indubbiamente, ma ero ancora molto emotivamente e positivamente coinvolto, legato ai messaggi forti di rottura con il passato, di speranza per la società civile. Avrei messo da parte la delusione per votare un soggetto politico che, mi sembrava, potesse ancora rappresentarmi. Nonostante tutto.

Passano i mesi, passa la delusione e con essa il positivo coinvolgimento. Arriva un distacco naturale. Io lo forzo un pò, allontanandomi dalla vita politica, dal chiasso degli urlatori, mi prendo del tempo per me. La vista cambia. Da lontano vedo meno particolari, ma il campo si allarga e comprendo dinamiche che da dentro difficilmente riuscivo ad esaminare in modo distaccato.

Nel frattempo, nuovi eventi accadono e nuove informazioni devono essere interpretate.

M5S è una organizzazione politica. Il suo “prodotto” sono, appunto, le linee politiche che propone (programmi, azioni nelle istituzioni etc..). Si definisce politica “la scienza e l’arte di governare, cioè la teoria e la pratica che hanno per oggetto la costituzione, l’organizzazione, l’amministrazione dello stato e la direzione della vita pubblica“. E’ una bella sfida.

Nell’analisi e nello studio delle organizzazioni si usano diverse tecniche. Una di queste è chiamata “4 M“. Le “M” stanno per risorse umane, attrezzature, metodi (procedure) e materiali (in inglese si traducono in Men-Machines-Methods-Materials). In sintesi, la tecnica evidenzia le 4 leve su cui porre il focus per gestire una organizzazione, al fine di raggiungere gli obiettivi che si è proposta (gli output, i prodotti che desidera realizzare), per capirne i limiti e proporre soluzioni per migliorarla.

Prendendo in considerazione queste leve, ho notato diversi aspetti, che condivido per una libera discussione ed uno scambio reciproco con la rete.

 

Risorse umane

Tema delicato e che mi tocca da vicino. Nel M5S le risorse umane che “producono” politiche sono, a diversi livelli, Beppe Grillo e il suo Staff, gli attivisti e gli elettori non attivi (questi ultimi, con il solo voto, mettono in condizioni gli eletti di portare le politiche all’interno delle istituzioni). Una struttura molto semplice, ma pur sempre una struttura.

Per molto tempo lo Staff fu considerato (anche perchè così diceva Beppe) il gruppo di persone che si occupa tecnicamente del Blog. Beppe si definiva il megafono del Movimento. La base (attivisti / iscritti al movimento) accettò tali ruoli partecipando, con liste civiche, a elezioni amministrative (comunali o regionali).

Nel tempo, i ruoli, sia di Grillo che dello Staff, risultarono diversi. Nel tempo spiccò la figura di Casaleggio. Nessuno della base (iscritti al Movimento) è stato mai interpellato per questo cambio radicale di ruoli. Beppe è passato da “megafono“, a “garante” (delle regole da lui stesso imposte), a “capo politico“. Gli appartenenti allo Staff (Casaleggio in primis), da tecnici informatici si sono trasformati in “cofondatori“, in coloro che definiscono le strategie delle politiche e delle regole del Movimento.

Gli attivisti, nonostante l’incoerenza rispetto ai valori di trasparenza (dello staff non si sa nulla) e alle scelte dal basso, comunicate a tutti i banchetti, hanno abbassato la testa. La fine (anche questa volta senza interpellare la base) di quei pochi che hanno provato ad alzarla, è nota. Nell’immobilismo quasi totale della base, che ha mostrato qualche risentimento, ma ha memoria breve e dimentica in fretta.

Persone che accettano di essere gestite da Staff sconosciuti e scendono a compromessi rispetto ai valori professati per paura di perdere l’uso di un patacchino, cosa faranno, sotto la pressione di ben altre forze, una volta elette?

Mi auguro abbiano più forza e coerenza di quella che hanno dimostrato da attivisti. Ma ho poca fiducia nei cambiamenti delle persone in tempi rapidi.

 

Nel Novembre 2011, la lista civica a cui appartengo ha promosso un evento che ebbe un discreto successo all’interno del M5S (inteso come base) e non solo. L’abbiamo chiamato Democracy Day. Condusse l’evento Paolo Michelotto, uno fra i massimi esperti dell’argomento nel nostro paese. Volevamo intraprendere un percorso, dal basso (noi eravamo semplici cittadini attivi), per iniziare ad analizzare tecniche di Democrazia Diretta, una delle bandiere del M5S. Solo analizzarle e sperimentarle.

Diverse volte Beppe ci ha telefonato per raccomandarci di non farlo, senza dirci mai perchè. Senza un perchè, ovviamente, siamo andati avanti. Dopo pochi mesi ha deciso che non eravamo più parte del Movimento.

Se Grillo e Casaleggio invece di essere interessati, contrastano iniziative di Democrazia Diretta dal basso, a cosa sono davvero interessati?

 

Riguardando i video di quella giornata, vedo tanti attivisti ed eletti contenti di essere parte di una comunità che si metteva in gioco per prendere in mano le redini del proprio destino. Gli stessi che hanno taciuto e accettato tutte le spulsioni e le regole calate dall’alto, gli stessi che oggi attaccano i manifesti elettorali di un Movimento, per ora, gestito dalla Casaleggio Associati Srl, con la collaborazione di Beppe Grillo.

 

Ho vissuto da vicino la battaglia da movimentista contro i partiti, in particolare della mia zona (il PD). Se non votavi loro, significava che volevi far vincere la destra.

Ora, gli attivisti del M5S, mi dicono che se non voto loro è perchè voglio far vincere la casta.

Cos’è cambiato rispetto al materiale umano che si riscontra negli attivisti di partito, che ci credono davvero e lo fanno per passione?

E non venitemi a dire che sono tutti uguali.

 

 

Attrezzature

L’unico mezzo concesso per l’elaborazione di politiche nazionali è il forum del Movimento. Così è stato stabilito (non dalla base). Così è da quasi 4 anni. Il problema rimane. Essendo un forum (e basta) non consente di integrare e modificare il programma nazionale, di condividere documenti, di fare sintesi con metodi democratici. E’ stato promesso e richiesto dalla base tantissime volte, ma non è mai arrivato. Nemmeno in tempo per le politiche. Perchè? Non si sa. Nessuna risposta. Solo promesse.

I server ed i software sono gestiti dallo Staff, che nessuno conosce (è ormai certo la gestione è in qualche modo riconducibile alla Casaleggio Associati Srl). Vi è quindi un accentramento del canale decisionale e comunicativo (il blog di Grillo, questo sì, ufficialmente in mano alla Casaleggio Associati srl).

Nulla che abbia a che fare con qualcosa nato dal basso e scelto dalla base. Nulla che abbia a che fare con la trasparenza.

In sostanza i voti delle Parlamentarie sono oscurati, così come i risultati. Un cittadino non può entrare nel palazzo del M5S. Non può fare il fiato sul collo che fa agli altri. Impossibile inoltre per il cittadino verificare errori o mala fede. Entrambe caratteristiche frequenti dell’essere umano.

 

 

Metodi

I metodi di elaborazione delle politiche ed in merito alle regole che il M5S adotta sono calati dall’alto.

La Carta di Firenze non si sa chi l’abbia scritta (presumibilmente lo Staff).

Le regole per creare una lista non si sa chi le abbia scritte (presumibilmente lo Staff).

Il Non Statuto non si sa chi l’abbia scritto (presumibilmente lo Staff).

Il Programma elettorale non si sa chi l’abbia scritto (presumibilmente lo Staff).

Il Codice di Comportamento del Parlamentari non si sa chi l’abbia scritto (presumibilmente lo Staff).

I comunicati politici, che contengono anche numerose regole non contemplate negli altri documenti, dovrebbero essere stati scritti da Beppe (ma nessuno lo ha mai saputo). Di certo non li ha scritti il Movimento.

Nulla che abbia a che fare con qualcosa nato dal basso e scelto dalla base. Nulla che abbia a che fare con la trasparenza.

Quando abbiamo pensato di attivarci con iniziative dal basso, per promuovere tecniche di democrazia diretta, pensavamo anche di aiutare il M5S a coprire questo vuoto che è stato sempre presente. Questo distacco fra lo Staff e la base, questa mancanza di democrazia, questa mancanza di trasparenza. Ci è stato fatto capire che l’aiuto non interessava.

L’importante è arrivare in parlamento, “come” è secondario.

Alla classica critica che il controllo dello Staff sulle liste comunali e regionali non esiste, replico che non è praticamente possibile. Lo Staff non ha le risorse per poterlo fare.

E se un giorno le avesse?

 

Una nota sui prossimi parlamentari. Per partecipare alle “primarie” hanno dovuto firmare un Codice di Comportamento. Nel documento (calato dall’alto) ed accettato, viene chiarito che “la concreta destinazione delle risorse del gruppo parlamentare ad una struttura di comunicazione a supporto delle attività di Camera e Senato su designazione di Beppe Grillo deve costituire oggetto di specifica previsione nello Statuto di cui lo stesso gruppo parlamentare dovrà dotarsi per il suo funzionamento.” Inoltre, “la costituzione di due “gruppi di comunicazione”, uno per la Camera e uno per il Senato, sarà definita da Beppe Grillo in termini di organizzazione, strumenti e di scelta dei membri, al duplice fine di garantire una gestione professionale e coordinata di detta attività di comunicazione, nonchè di evitare una dispersione delle risorse per ciò disponibili.”

Nonostante ripetute richieste di chiarimento da parte della rete e dei media tradizionali sul significato di quanto sopra, nè Grillo nè Casaleggio hanno mai dato risposta. Lo scopriremo solo vivendo. O Casaleggio ci invierà un link.

Un’ulteriore domanda. Se sono i cittadini a fare le politiche del M5S, perchè agli incontri con le categorie sociali ci vanno Beppe Grillo e Casaleggio (a porte chiuse) e non i candidati?

 

 

Materiali

In questo caso sono rappresentati dalle idee, dai valori dell’intelligenza collettiva (promossa da Beppe in diverse occasioni), che elaborati attraverso metodi democratici, dovrebbero essere trasformati in politiche compiute (programmi).

Le idee, i valori possono nascere ovunque, da chiunque. Ma il filtro è il Blog di Grillo (leggasi Casaleggio Associati Srl con la collaborazione di Beppe). Così, una politica (che nasce da una idea, un valore) è buona o meno se sta bene al Blog di Grillo. Cosa pensa la base è ininfluente.

 

 

Ora veniamo al titolo. Perchè il Non Voto Utile?

Tolto il M5S, non me la sento di votare nessun altra formazione. Questa volta non mi rimane che il Non Voto.

Lo stesso Grillo lo propose, solo 5 anni fa. Allora (non se la prenda Celentano) tutta la massa di tifosi urlanti era d’accordo a non andare al voto. Perchè? << L’impossibilità per gli elettori di scegliere i candidati cambia la natura del Parlamento perché trasforma tutti gli eletti, anziché in rappresentanti del popolo in rappresentanti dei partiti o dei capi politici che li hanno selezionati, comprimendo il principio costituzionale della rappresentatività e della libertà dei parlamentari, che devono esercitare le loro funzioni senza vincolo di mandato.>>

In questo senso, sia le parlamentarie del M5S che le primarie dei parlamentari del PD (indotte dalle prime) sono un tentativo di sopperire a questa mancanza.

Le parlamentarie del M5S, tuttavia, non sono state una vera e propria espressione della volontà popolare, al massimo una espressione di un oligarchia del mondo del M5S (Movimento allora stimato tra il 10 e il 15 % degli aventi diritto, che ha fatto votare poche decine di migliaia di iscritti, e non di cittadini qualsiasi).

 

Una vera e propria fregatura per chi credeva nell’articolo 4 del Non Statuto (“riconoscendo alla totalità degli utenti della Rete il ruolo di governo ed indirizzo normalmente attribuito a pochi”).

 

Le condizioni che mi trovavano d’accordo nel 2008 al Non Voto, non sono cambiate. C’è il Movimento, ma, al netto di quello che ho detto fino ad ora, non so più se sia sufficiente per farmi cambiare idea. Se un giorno sarà mai quello che dice di essere, avrà il mio voto.

 

Non sono nato per abbassare la testa, siano dirigenti di partito, o Società di Marketing travestiti da collaboratori. Sono stanco di partiti o movimenti che utilizzano la menzogna per ottenere consenso, che non accettano il confronto ed il dialogo con chi ha idee che non corrispondono a quelle dei gruppi di potere, che calano le regole dall’alto.

 

A chi mi dice che le piazze sono piene, dico che è sempre stato un indicatore di quantità, non di qualità. Questo vale per Grillo, come per tutti gli altri che riempivano le piazze fino a ieri.

Se poi sul palco c’è il più grande comico degli ultimi decenni, ecco che questo vale ancora di più. Nel 2007, venne a Ferrara, a sostenere una iniziativa di comitati ambientalisti che avevano promosso un referendum contro la triplicazione di un inceneritore e l’apertura di una Turbogas. Il Movimento non esisteva. La piazza, in un sabato qualsiasi, lontano dalle elezioni, piano piano quasi si riempì.

 

 

Aggiungo articoli sul Non Voto e link di persone (giornalisti e blogger) che, come me, stanno seriamente valutando di non andare a votare.

 

http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/02/19/delegittimiamoli-non-voto-al-51/505272/

http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/02/19/super-poliziotti-o-capi-popolo-no-grazie-non-voto/505584/

http://ilnichilista.com/2013/02/18/io-mi-astengo/

http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/02/20/elezioni-2013-vola-partito-dellastensione-italiano-su-tre-verso-non-voto/505315/

http://www.ilpost.it/2013/01/28/battista-astensionisti/

http://www.linkiesta.it/astensione-non-voto

http://www.ravennaedintorni.it/ravenna-notizie/36100/ravenna-pac-sceglie-la-lotta-boicottiamole-elezioni-con-il-non-voto-verbalizzato.html

http://www.informarexresistere.fr/2013/02/14/essere-cittadina-non-e-solo-votare/#axzz2LT3URFmk

http://www.scenaripolitici.com/2013/02/sondaggio-swg-indagine-allinterno-del-non-voto.html

http://lapennadallarete.wordpress.com/2013/01/31/le-ragioni-del-non-voto/


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